Amici lettori, in anteprima della pubblicazione del libro
“Vita da Ranger”
vi presentiamo le motivazioni che ci hanno spinto a scriverlo, innanzitutto per il nostro piacere ma anche per il vostro diletto.
Il libro vedrà la luce nel Dicembre 2010, ed. lulu.com.
“Vita da Ranger”
vi presentiamo le motivazioni che ci hanno spinto a scriverlo, innanzitutto per il nostro piacere ma anche per il vostro diletto.
Il libro vedrà la luce nel Dicembre 2010, ed. lulu.com.
Prefazioni
Prefazione 1.
Perché questo libro? Perché leggendo e rileggendo forse per la decima volta le storie di Tex Willer e dei suoi Pard collezionate in decenni di vita e più volte riproposte in varie versioni in bianco-nero e a colori dagli ideatori BONELLI padre e figlio e dai vari disegnatori, ad iniziare dal grande Galleppini, mi sono reso conto che ormai mi ero talmente addentrato nel modo di essere di quegli amatissimi personaggi da desiderare di rivolgere loro un tributo di ringraziamento per come mi hanno felicemente accompagnato durante la mia crescita, dalla mia giovane età ad oggi che sono ultrasessantenne, anzi, direi ormai quasi settantenne.
Più che dire GRAZIE non posso. Posso invece affermare che l’intima rettitudine che informa e pervade il modo di agire di Tex, di Carson, di Kit, di Tiger ed in genere dei personaggi positivi delle storie bonelliane, mi ha spinto a cercare di essere come loro in molte occasioni di vita, in contrapposizione al modo di agire dei personaggi ‘negativi’ che ho talvolta riscontrato di persona negli ambienti di lavoro che mi sono trovato a frequentare. Tra tutte le storie di ogni genere in cui agiscono i miei personaggi preferiti, ho sempre apprezzato quelle in cui essi lottano (e poi vincono, ovviamente) contro l’ottusità o la malevolenza di personaggi civili o militari o maneggioni della politica e, pur da militare quale io sono, ho dovuto ammettere a me stesso che spesso chi riveste un grado elevato o gestisce un potere ritiene di essere in grado di permettersi di tutto, anche al di sopra delle leggi, delle norme scritte o d’uso. Come purtroppo succede da sempre da parte di ‘qualcuno’ che si ritiene autorizzato a fare qualunque cosa anche prevaricando gli altri. Bah, bando a queste considerazioni..., i racconti di questo libro, dicevo, sono un tributo a LORO, TEX e company e sono scritti col piacere di trascorrere insieme a quei personaggi mitici altri momenti piacevoli, oltre a quelli che i Bonelli continuano a darci.
Perché questo libro? Perché leggendo e rileggendo forse per la decima volta le storie di Tex Willer e dei suoi Pard collezionate in decenni di vita e più volte riproposte in varie versioni in bianco-nero e a colori dagli ideatori BONELLI padre e figlio e dai vari disegnatori, ad iniziare dal grande Galleppini, mi sono reso conto che ormai mi ero talmente addentrato nel modo di essere di quegli amatissimi personaggi da desiderare di rivolgere loro un tributo di ringraziamento per come mi hanno felicemente accompagnato durante la mia crescita, dalla mia giovane età ad oggi che sono ultrasessantenne, anzi, direi ormai quasi settantenne.
Più che dire GRAZIE non posso. Posso invece affermare che l’intima rettitudine che informa e pervade il modo di agire di Tex, di Carson, di Kit, di Tiger ed in genere dei personaggi positivi delle storie bonelliane, mi ha spinto a cercare di essere come loro in molte occasioni di vita, in contrapposizione al modo di agire dei personaggi ‘negativi’ che ho talvolta riscontrato di persona negli ambienti di lavoro che mi sono trovato a frequentare. Tra tutte le storie di ogni genere in cui agiscono i miei personaggi preferiti, ho sempre apprezzato quelle in cui essi lottano (e poi vincono, ovviamente) contro l’ottusità o la malevolenza di personaggi civili o militari o maneggioni della politica e, pur da militare quale io sono, ho dovuto ammettere a me stesso che spesso chi riveste un grado elevato o gestisce un potere ritiene di essere in grado di permettersi di tutto, anche al di sopra delle leggi, delle norme scritte o d’uso. Come purtroppo succede da sempre da parte di ‘qualcuno’ che si ritiene autorizzato a fare qualunque cosa anche prevaricando gli altri. Bah, bando a queste considerazioni..., i racconti di questo libro, dicevo, sono un tributo a LORO, TEX e company e sono scritti col piacere di trascorrere insieme a quei personaggi mitici altri momenti piacevoli, oltre a quelli che i Bonelli continuano a darci.
Natale Figura
Prefazione 2.
Si iniziava con le favole della nonna, con principi arditi e principesse che facevano sognare. Si continuava con l’allegra Banda Disney, lo iellato Paperino, la sua dolce Paperina, il detective Topolino, il nababbo Paperone coi suoi fantastiliardi.
Si cresceva un po’ e si leggevano Monello e Intrepido e Capitan Miki e Black Macigno col suo dottor Salasso e si approdava infine all’ “Università” del fumetto d’azione: Tex Willer e Kit Carson.
Più piccolo di mio cugino Natale (Linuccio), ho conosciuto dopo di lui questi splendidi personaggi ed è stato amore a prima vista. Scrive bene Natale portando quel fumetto, i suoi personaggi e i dialoghi a esempio del buon vivere, a esempio di valori che vanno sempre più perdendo tono, che sbiadiscono come una vecchia foto. Erano i valori della lealtà, della giustizia, della famiglia, della vita.
E’ rarissimo vedere lo ‘zip’ del proiettile e la sua traiettoria, colpire il cuore o la testa del cattivo, anche il più feroce. Erano in genere pistole che saltavano per aria o braccia colpite di striscio. E mai una volgarità, un turpiloquio. Fu proprio questa la gloria dei Bonelli e insieme il loro disdoro. Nacquero in un’Italia pulita e crebbero in un’Italia dove la parolaccia, il turpiloquio, la bestemmia, l’uccisione del nemico anche per futili motivi doveva diventare purtroppo la regola.
Il fumetto, al di là del piacere e del diletto di una storia avvincente o rilassante, è giusto che dia un messaggio positivo, prima a noi adulti, però, affinché lo possiamo ritrasmettere poi ai giovani, gli adulti di domani. E’ anche così che si educa un popolo: col parlare educato più che forbito, pacato, ma col bastone in mano. Non coi linguaggi dei talk show dove le tette e le bestemmie la fanno da padrone e senza le quali non avrebbero popolarità.
Forse ho annoiato chi vorrà leggere me e Natale, ma son questi i messaggi che traspaiono tra le righe dei racconti che vi presentiamo.
Buona lettura, senza pensieri.
Si iniziava con le favole della nonna, con principi arditi e principesse che facevano sognare. Si continuava con l’allegra Banda Disney, lo iellato Paperino, la sua dolce Paperina, il detective Topolino, il nababbo Paperone coi suoi fantastiliardi.
Si cresceva un po’ e si leggevano Monello e Intrepido e Capitan Miki e Black Macigno col suo dottor Salasso e si approdava infine all’ “Università” del fumetto d’azione: Tex Willer e Kit Carson.
Più piccolo di mio cugino Natale (Linuccio), ho conosciuto dopo di lui questi splendidi personaggi ed è stato amore a prima vista. Scrive bene Natale portando quel fumetto, i suoi personaggi e i dialoghi a esempio del buon vivere, a esempio di valori che vanno sempre più perdendo tono, che sbiadiscono come una vecchia foto. Erano i valori della lealtà, della giustizia, della famiglia, della vita.
E’ rarissimo vedere lo ‘zip’ del proiettile e la sua traiettoria, colpire il cuore o la testa del cattivo, anche il più feroce. Erano in genere pistole che saltavano per aria o braccia colpite di striscio. E mai una volgarità, un turpiloquio. Fu proprio questa la gloria dei Bonelli e insieme il loro disdoro. Nacquero in un’Italia pulita e crebbero in un’Italia dove la parolaccia, il turpiloquio, la bestemmia, l’uccisione del nemico anche per futili motivi doveva diventare purtroppo la regola.
Il fumetto, al di là del piacere e del diletto di una storia avvincente o rilassante, è giusto che dia un messaggio positivo, prima a noi adulti, però, affinché lo possiamo ritrasmettere poi ai giovani, gli adulti di domani. E’ anche così che si educa un popolo: col parlare educato più che forbito, pacato, ma col bastone in mano. Non coi linguaggi dei talk show dove le tette e le bestemmie la fanno da padrone e senza le quali non avrebbero popolarità.
Forse ho annoiato chi vorrà leggere me e Natale, ma son questi i messaggi che traspaiono tra le righe dei racconti che vi presentiamo.
Buona lettura, senza pensieri.
Salvo Andrea Figura
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