Ecco un argomento che, anche per quelli che mostrano in apparenza indifferenza e scetticismo, al solo approfondirlo cominciano a sudare freddo.
Premetto che il paragone tra il "vecchio" Poltergeist ed il nuovo Paranormal activity è come tra Giove ed un frammento di meteorite.
Più che inquietarmi la pellicola, mi ha inquietato il fatto che nella minisala dove l'ho visto c'ero io da solo, anzi c'era anche il mio ombrello visto che fuori piovigginava un pò.
Confesso che una volta tanto, dando credito alla pubblicità sulla locandina che decantava il fatto che questa pellicola aveva impressionato addirittura Spielberg oltre che non si sarebbe riuscito più a dormire, avevo fatto in modo di non perderlo (non perchè non voglia più dormire beninteso).
Il discorso non è che fosse poi brutto (riprese interamente girate con videocamera tipo ".REC" per intenderci - e quello sì che faceva impressione) quanto piuttosto inutile.
Mi spiego meglio: se lo scopo è quello di terrorizzare lo spettatore, allora chi se lo trova davanti corre il rischio, in alcuni momenti, di essere investito da autentici colpi di sonnolenza, specie quando si instaurano dei discorsi semi-cervellotici tra la posseduta ed il ragazzo, più tonto e con la fissa delle riprese da mettere su youtube (che poi è la moda del millennio) che sveglio; basta vedere la brutta fine che fa... e quest'ultima scena, unita alle orme sul borotalco ed al trascinamento per i piedi dal letto al corridoio della protagonista, sono gli unici momenti che hanno risvegliato un pò di adrenalina nel mio sangue.
Il primo pensiero che ho avuto quando sono uscito dalla sala, oltre a valutare il grado d'umidità nell'aria, è stato di tornare con i ricordi proprio alla pellicola di Poltergeist, la quale resta ancor oggi la pellicola principe del genere paranormale.
Se proprio volevano fare qualcosa di buono, visto lo sport hollywoodiano degli ultimi anni dedicato ai remake, potevano benissimo provarci proprio con questa pellicola.
Quantomeno, per male che andava, dubito che riuscivano a fare di peggio.
Cecco
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