Se James Cameron ha aspettato più di dieci anni per farcelo vedere, allora l'attesa è valsa la spesa.
Per me che veleggio verso i 43 anni è stata la prima volta che ho visto una pellicola in 3D e forse anche questo rende i miei commenti ancora più favorevoli.
A onor del vero questo film li merita tutti.
In un'epoca, la nostra, dove l'umanità sembra per davvero aver intrapreso, tra tanta nuova tecnologia, la strada del declino e della distruzione ambientale, la trama di Avatar aiuta a riflettere, semprechè se ne abbia voglia.
Per quanto possa essere un film di fantascienza, "l'umana" stupidità rappresentata dagli "umani" invasori (equipe scientifica a parte) che non trovano di meglio, dopo aver semidistrutto il pianeta Terra, che saccheggiare questo nuovo paradiso, è ampiamente e molto verosimilmente resa per intero.
Un mondo dove i suoi abitanti, gli animali, le piante e tutto il resto, interagiscono come un gigantesco tuttuno, dove anche la preda dopo esser caduta ai piedi del cacciatore è fatta oggetto di apposita preghiera di ringraziamento, sono cose che forse hanno accompagnato l'umanità ai suoi albori, per poi perdersi irrimediabilmente.
Senza nulla togliere all'intera pellicola, la scena madre è stata proprio l'intervento dell'anima invisibile del pianeta alieno, che in un solo unisono ha messo spalle al muro la superiorità bellica e tecnologica degli invasori, proprio quando questi ultimi stavano avendo la meglio sui rivoltosi.
C'è da sperare che anche madrenatura qui sulla Terra, prima o poi, non giunga alle stesse conclusioni e ce le faccia suonare di santa ragione dalla flora e dalla fauna che giornalmente stiamo riducendo ai minimi termini.
Cecco
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