Tra le tante novità che la Marvel in questi ultimi anni sta sfornando a raffica, questo "OLD MAN LOGAN", in Italia "VECCHIO LOGAN" e pubblicato sulla collana regolare, rappresenta una saga davvero niente male.
I due creatori -Mark Millar per la storia e Steve McNiven per le matite - hanno spostato le vicende degli eroi di Casa Marvel ad un ipotetico futuro a cinquant'anni da oggi.
Un futuro nel quale dei supereroi non vi è quasi più nessuna traccia perchè sono stati tutti uccisi nel giro di una sola notte dai loro nemici di sempre, coalizzati dal Teschio Rosso che ha architettato quest'impensabile piano.
Gli Stati Uniti frammentati in diversi regni a capo di ognuno dei quali ci sono personaggi come i nipoti di Hulk, l'erede di Kingpin, Magneto, il Dottor Destino con la sua consorte (l'ex X-Man Emma Frost) ed infine il sunnominato Teschio Rosso.
Da subito, ovvero fin dalle prime pagine, ho notato un Wolverine vecchio e privo di ogni combattività che si fa pestare a sangue dalla gang dei nipoti di Hulk senza reagire e senza sguainare gli artigli per non perdere la sua famiglia - moglie e due figli - e la scalcinata fattoria in cui sopravvive.
Fino alla quinta parte solo degli accenni a questo suo comportamento, poi l'amara scoperta: il buon Logan, nella famosa notte del massacro dei supereroi, è stato l'artefice a sua volta del massacro di tutti gli X-Men; ovvio non per sua volontà ma per le incredibili capacità illusionistiche di Mysterio - uno dei nemici storici di Spiderman - che è riuscito ad ingannare i sensi e la vista del nostro artigliato convincendolo di combattere all'ultimo sangue contro i supernemici di sempre.
Confesso che la doppia tavola riepilogativa di fine massacro mi ha lasciato di stucco... e questo spiega il perchè Wolvie abbia rinunciato da quel giorno a sguainare gli artigli, a reagire alle prepotenze e persino a farsi chiamare col suo vecchio nome di battaglia.
La storia si dipana da una proposta di Clint Burton - il vecchio Occhio di Falco - che, anche se cieco, è tutt'altro che inattivo. Questi gli chiede di accompagnarlo in un viaggio da costa a costa per una consegna "speciale" garantendogli i soldi che gli consentiranno di vivere tranquillo e senza temere la vendetta della gang dei nipoti di Hulk.
Al termine del loro viaggio d'andata, che li vede attraversare un'America stravolta, i nostri ex-eroi sono attesi da una trappola mortale: Clint muore ucciso da agenti del Teschio Rosso e Logan viene portato al suo cospetto creduto morto.
Ed è proprio nel faccia a faccia col Teschio, che avviene nella stanza dei trofei dove l'oscuro macchinatore conserva i resti di parte delle armi e delle spoglie dei suoi antichi nemici, che Logan ha la possibilità di vendicarsi proprio di colui che è stato la causa della fine di tutti i valori in cui credeva.
Bellissimo lo scontro tra i due con l'Excalibur nelle mani del Teschio Rosso e lo scudo di Capitan America in quelle di Logan ed altrettanto bello... lo confesso e non me ne vergogno... l'atto cruento al termine della lotta col quale Logan - finalmente - rende giustizia a tutte le vittime della mente contorta del suo nemico ponendo fine con un netto taglio - è il caso di dirlo - a tutti i pensieri di quest'ultimo.
L'uscita di scena con indosso parte della vecchia armatura di Iron Man è la ciliegina sulla torta.
Ma l'arrivo a casa rivela un'amara sorpresa al nostro ritrovato eroe: la gang di Hulk non ha aspettato ed ha sterminato la sua famiglia.
Al vicino di casa che gli suggerisce di non fare atti avventati Logan risponde "Il mio nome non è Logan cocco..." - una doppia pagina in cui ritorna l'inequivocabile rumore "SNIKT!" ed infine nella pagina finale i sei artigli insanguinati che rifanno la loro comparsa - "... è Wolverine."
L'eroe è tornato e mentre negli States è già uscito il Giant Size finale qui in Italia dobbiamo aspettare la primavera per veder sbocciare la giustizia in quest'oscuro futuro.
L'eroe è tornato!
Cecco
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