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Wanted - "The Public Enemy" - Ricercato "Nemico pubblico"

Wanted - "The Public Enemy" - Ricercato "Nemico pubblico"
Perchè vale la pena vivere? Per vedere il Sole e la Luna che si alternano ogni giorno, trovando il tempo di leggere nel frattempo il romanzo od il fumetto che più ci piace.

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STAR TREK: PRIMA SERIE













"Spazio, ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell'astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale diretta all'esplorazione di nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima".
Questa la frase che apriva ciascun episodio.
Da ragazzo, avevo i miei dodici anni, quindi parliamo del 1979, mi sintonizzai su Telemontecarlo (un canale che oggi non esiste più) dove stavano trasmettendo l'episodio di una serie tv di fantascienza: Star Trek.
Appassionato del genere non mancai di soffermarmici per approfondire meglio la cosa.
Di fianco a me quel giorno c'era mio zio Livio che, manco a farlo apposta, viveva negli States e quando vide le immagini fece dei commenti accalorati e quasi entusiastici.
Quello fu per me il primo incontro ravvicinato con una serie che dopo qualche anno, anche da noi sarebbe diventata un cult.
Senza i mirabolanti effetti speciali di oggi, pur nella semplicità delle sue storie, comunque mai banali, ogni episodio ti prende con sè e ti porta fino alla conclusione: conclusione che trasmette sempre degli ideali e degli insegnamenti che di questi tempi sono merce rara nella vita e non solo, anche nelle svariate serie tv che si alternano di anno in anno.
Il suo creatore Gene Roddenberry non credo che pensasse di certo ad un simile successo ed ancor meno gli attori protagonisti che sono diventati delle vere e prorpie icone, identificati in tutto e per tutto nella serie cui hanno partecipato.
Se si cerca un'affinità tra personaggio e storia, ebbene, ciascuno di loro lo rappresenta degnamente in tutto e per tutto.
Benchè abbia visto e rivisto più volte ciascun episodio, per me, ancor oggi, è come se fosse sempre la prima volta.
Trovare un'alchimia ben azzeccata tra ironia, rabbia, paura, amore e tanti altri sentimenti umani non è da tutti ... anzi, non è per tutti!
L'imperturbabilità di Spock, l'irascibilità di Mckoy, la saggezza di Kirk, la bellezza di Uhura, l'amore per l'astronave di Scott, senza dimenticare Sulu, Checov e Chapel, figure queste ultime di contorno, se si può così dire ... ma che contorno!
Parlare ancora dell'universo Star Trek necessiterebbe di una decina di blog e siccome conto di ritornarci mi fermo qua per adesso, ma per chi di voi voglia farsi una cultura maggiore di quella che non posso fornire io, tra i tanti, c'è il maggior sito italiano www.stic.it/ ... fateci un salto, anzi teleportatevi!
Lunga vita e prosperità e che il sogno non abbia mai a finire.

Cecco

"IO SONO LEGGENDA"






































Eh, che dire!
Uno dei generi che amo di più è quello catastrofista dove l'umanità alla fine si ritrova sull'orlo della distruzione e deve fare i conti con se stessa.
Non mancano i romanzi, non mancano le pellicole, non basterebbero queste poche righe per citarle tutte nel dovuto modo, quindi andiamo per gradi ed oggi parliamo nello specifico di "Io sono leggenda".
Il romanzo è stato scritto da Richard Matheson e la prima volta che mi è capitato tra le mani è stato sul n. 1292 della rivista Urania della Mondadori.
Al film dello scorso anno, con protagonista Will Smith, va doverosamente affiancato l'altro film girato negli anni '70, con protagonista il compianto Charlton Heston, certo meno carico di effetti speciali ma con tanta suspence, che in Italia girò nelle sale con il titolo "Occhi bianchi sul pianeta Terra".
Senza fare torto a nessuno e con tanto di cappello all'ultima pellicola, io ricordo con maggiore piacere ed "angoscia" quella vecchia.
Ma, comunque, belli tutti e due i film, bellissimo il romanzo (non poteva essere altrimenti ...no?) e bello sarebbe se, dopo la lettura del romanzo o la visione di queste pellicole ci recassimo su un prato, seduti sulla nuda terra, una sera qualunque, a guardare le stelle ed a riflettere un pò su noi stessi!

Cecco

"LA FAMIGLIA ADDAMS"













La casa di fianco al cimitero ... la casa oltre il cimitero ... la casa inquietante ... la casa surreale!
Quante (tante) frasi più adatte ad un film dell'orrore che non alla goliardica perfidia, forse un pò ingenua, ma decisamente esilarante, che pervade tutte le puntate di questa serie tv: un mito, un cult, una leggenda ....etc, etc...
Alzi la mano chi non si è visto strappare almeno mezzo sorriso durante la visione di frammenti, anche se di un solo, singolo episodio.
Una coppia di sposi macabri
Il marito che ingoia spade, fa saltare in aria trenini ed è un mezzzo genio della finanza.
La moglie provetta giardiniera (come pota le rose lei....) e amorevole imboccatrice della piccola di famiglia (una pianta carnivora ... per non parlare degli altri graziosi animaletti di casa).
I due figli, un maschietto ed una femminuccia, in tutto e per tutto, degni eredi di contanti madre e padre.
Lo zio che nella nostra epoca sarebbe candidato al Nobel per l'ambiente (un essere in grado di produrre elettricità non è per tutti i giorni).
Il domestico, efficientissimo ed onnipresente, con insolite doti musicali (come suona lui la pianola ....)
La nonna, maga della cucina e .... forse maga a tutti gli effetti (non diciamo strega, anche se lei non si offenderebbe ma lo prenderebbe per un complimento).
Il cugino tutto pelo e dalla lingua incomprensibile (per il resto dell'umanità ma non certo per la sua famiglia).
E poi? Abbiamo finito? Ma stiamo scherzando!
La mano, l'arto dopo il cuore ed il cervello, forse più importate di tutto il corpo (ci facciamo, anche con una sola, di tutto di più), che grazie ad un inspiegabile sistema di scatole con tanto di sportellino è onnipresente (nonchè abile giocatrice a carte...).
Ce la saremmo mai immaginata una famiglia così?
No di certo e ringraziando il cielo c'è stato Charles Addams che lo ha fatto per noi.
Viva l'orrore goliardico!

Cecco
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"SETTEMBRE 2008 = 575 = 60"


IMMAGINI E PERSONAGGI SONO COPYRIGHT BY SERGIO BONELLI EDITORE

No ... non sto dando i numeri (e tantomeno quelli del superenalotto ... magari quelli buoni).
Il mese e l'anno sono facilmente intuibili, 575 sono le uscite e 60 gli anni!
Penso che si sia capito, senz'altro per gli amanti del personaggio che come me, chi da prima, chi da dopo, ne seguono mensilmente le avventure: Tex Willer cavalca ancora!
Grazie a papà Bonelli il suo creatore e Galep il realizzatore grafico, fino a tutto lo staff editoriale della Sergio Bonelli Editore che dalle origini ad oggi, anno 2008, nonostante la continua e caotica evoluzione del mondo intorno a noi, ci portano sugli scaffali delle edicole le avventure della serie inedita con mensile regolarità.
Quante volte avremo cavalcato con il ranger ed i suoi fedeli compagni tra praterie, deserti, foreste, fiumi, oceani e combattuto contro indiani, uomini in divisa, rinnegati, killers, animali, senza trascurare anche i diversi aspetti del soprannaturale e del pericolo dallo spazio o dal profondo della terra.
Un personaggio unico, come unica è la sua longevità, frutto di una provata passione per chi scrive e disegna le sue avventure, come unica è la fedeltà che merita da tutti noi.
Buon compleanno Tex e altri cento ... anzi no, altri 575 di questi mesi!

Cecco
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"A PROPOSITO DELLA MARVEL"





















"La casa delle idee" com'è anche soprannominata.
Spiderman & soci sono stati tra le mie letture dell'adolescenza rappresentando un tassello senz'altro importante nella crescita dei miei pensieri e di quelli di intere legioni di lettori.
Supereroi con superproblemi: è stata senz'altro un'idea a dir poco originale dalla quale tutti, chi più chi meno, hanno attinto negli anni a seguire fino ad oggi.
Come ogni cosa figlia dei nostri tempi, anche i fumetti di casa Marvel si sono adeguati a loro volta.
Capitan America è morto, Hulk lo hanno annichilito, le identità segrete non sono più tali, i mutanti sull'orlo dell'extinzione, i supergruppi sciolti e rimescolati, personaggi che non sono chi dovrebbero essere ....... etc, etc, etc...
Beh ... per carità ... è più che giusto ed il lavoro che stanno facendo redattori e sceneggiatori è quanto di meglio e di sicuro produrrà risultati superlativi più che in passato.
Eppure mi sento un pò d'amaro in bocca.
Evidentemente il ragazzino dentro di me non vuol crescere più di tanto.
Cecco

"X-FILES: VOGLIO CREDERCI"



Beh ... per tanti di noi vecchi amanti dalla prima serie tv era un avvenimento atteso.
Dire che è stato brutto sarebbe ingiusto però personalmente mi sarei aspettato un qualcosa in più.
Tipo qualche evoluzione delle oscure trame dell'organizzazione paragovernativa, al di fuori e al di sopra di tutti; oppure qualche visita aliena che rivelasse qualche vecchio retroscena (la sorella di Mulder ce la saremo sognata più di una volta nell'ipotizzare quale fine avesse fatto).
Invece ci siamo ritrovati un nuovo episodio più lungo di quelli soliti.
Mi ripeto non è stato brutto ma non è stato nemmeno un sequel come ci si sarebbe aspettato.
Probabilmente le esigenze di pochi (i produttori o chi ci guadagna di più in questi casi) valgono più di quelle di molti (ovvero di tutti quanti noi che stiamo dall'altro lato dello schermo) col rischio di rovinare un prodotto seppur stagionato ma ancora ben valido.
Mah .... valli a capire?
Adesso sarebbe un peccato non vederne un terzo di film, sperando però che non esca fuori un altro episodio in lungometraggio, altrimenti occorrerà portare la verdura in sala ..... e con quello che costa!

Cecco
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"2002 - 2008 ... E SIAMO A 15"




































































































Ebbene sì!
Con l'ultimo arrivato ... anzi bentornato Incredibile Hulk (essendocene già stato un primo) la Marvel in sei anni ha fatto 15.
Quindici pellicole cinematografiche che con risultati alterni, ma con il determinante apporto della computer grafica, hanno riproposto su celluloide, a noi lettori della prima ora ed alle ultime generazioni, le gesta dei nostri eroi di carta.
Ripetendo il motto di casa Marvel "Superoi con Superproblemi" bisogna riconoscere che, sia pure con risultati diversi, ciascuno dei registi e degli sceneggiatori ha cercato di fare il possibile nel riproporre questo tema.
Per carità, criticare e facile, ma realizzare è tutt'altra cosa; questo il pubblico dovrebbe saperlo ... ma si sa, è più facile parlare da questa parte dello schermo stando comodamente seduti in poltrona.
Personalmente mi sento in dovere di fare due valutazioni: una dal punto di vista emozionale ed una dal punto di vista pratico.
Dal punto di vista emozionale mi sento di dire, a primo getto, che rivedere gli eroi letti sulle pagine dei fumetti 30 e passa anni fa, quale che sia la qualità del prodotto in generale, mi ha soddisfatto ed anche un pò emozionato.
Il punto di vista pratico deve giustamente tenere conto di una riflessione sulla qualità della storia proposta e degli attori che hanno incarnato i vari personaggi.
Qua occorre dire due paroline......
Senza dare giudizi (per quelli potete rivedere la mia classifica personale nel blog) va precisato che i film che si sono attenuti maggiormente alle storie originali e catarreriali degli interpreti sono andati meglio ed in alcuni casi anche la scelta di questo o quell'attore/attrice hanno determinato le sorti della pellicola.
Tanto per citarne qualcuna ... il protagonista del Punitore mi è sembrato meno cattivo (mi ricordava piuttosto Dylan Dog, personaggio che amo moltissimo) il generale Ross nel primo Hulk sembrava uno che aveva sbagliato film, il personaggio della Torcia Umana nei FQ lo avrei voluto come nel fumetto (biondo originale e meno deficiente), l'interprete di Ghost è un attore bravissimo ma anche in questo caso avrei preferito un biondo naturale come il primo Johnny Blaze, idem per Matt Murdock in Daredevil, etc. etc.
Ma queste sono delle sfaccettature che il vero amante può guardare con occhio critico senza stroncare tutta la pellicola.
Salvo le pellicole sugli X-Men e su Spiderman perchè, semmai ci sono state delle stonature, la sinfonia generale è stata perfetta (accidenti Hugh Jackman è il miglior Wolverine che potessero trovare ... come Nimoy per il Signor Spok).
Facciamo così signori sceneggiatori e registi ... per il futuro ... rileggetevi meglio i fumetti che intendete riproporre e vedete che tutto andrà per il meglio.


Cecco

"DAMPYR DA 1 A 100"


IMMAGINI E PERSONAGGI SONO COPYRIGHT BY SERGIO BONELLI EDITORE


Cento, sempre cento, fortissimamente 100!
Un appuntamento fisso in casa Bonelli quello di festeggiare ogni centesimo numero (ma non solo) di ciascun personaggio con l'aggiunta, alle sempre affascinanti tavole in bianco e nero, del colore.
Ed il figlio di Boselli & Colombo (i suoi creatori) ha dimostrato di sapersi districare tra mille pericoli e creature mostruose (spesso più reali che immaginarie) fino a giungere all'atteso traguardo e ripartendo da subito diretto al prossimo centesimo.
Figlio di un arcivampiro (Draka) e di una donna umana, una mescola miscelata al punto giusto che racchiude quanto di buono c'è nelle due specie, con due compagni inseparabili (una vampira "rinnegata" ed un ex mercenario dei balcani) oltre a tanti misteriosi comprimari.
Poteva essere un personaggio scontato ed invece ha saputo richiamare, tra le tante trame di fantasia, un problema reale appartenente ai nostri tempi: il particolare rapporto tra padre e figlio, un rapporto di odio e amore che forse, guardandoci con attenzione attorno a noi, non è poi tanto un frutto della fantasia.
Buona caccia Dampyr e ... "in bocca al lupo"!
Cecco

"U.F.O."











Se vi dico Comandante Straker e Colonnello Foster.........?
Ancora una volta per i più giovani è difficile averne dei ricordi, ma per noi e per tutti gli amanti dele genere, delle pelliccole televisive girate a cavallo tra gli anni '70 e inizio anni '80 ... eccome se ci ricorda qualcosa.
"Comandante Straker qui Base Luna ......" e da queste poche parole partivano gli allarmanti messaggi che avvisavano dell'arrivo di minacciosi dischi volanti alieni diretti verso il nostro pianeta.
Un'organizzazione governativa segreta che dietro una facciata di industria cinematografica, vigila con sguardo attento verso lo spazio, pronta a muovere i suoi cingolati sulla terraferma, i suoi mezzi anfibi e sottomarini nelle acque e le sue navicelle lunari per intercettare e fermare questi oscuri e misteriosi nemici.
Non basterebbe questo blog per parlarne e renderne merito pertanto vi rinvio al bellissimo sito italiano interamente dedicato alla serie http://www.isoshado.org/
E quindi...?
... e quindi eccoci nuovamente ai due personaggi citati all'inizio, Straker e Foster, ovvero Ed Bishop e Mike Billington, due figure che hanno contribuito con il loro carisma a fare la fortuna di questa serie, due figure antagoniste ed al tempo stesso che hanno dimostrato sullo schermo reciproca fiducia e si sono apprezzate più di chiunque altro.... un bell'esempio raro da trovare in produzioni televisive e non.
Il gioco oscuro del destino ha fatto sì che questo loro connubio continuasse nella vita di tutti i giorni, che li ha visti lasciarci, ma solo materialmente e mai nei nostri pensieri, l'08 ed il 03 giugno del 2005.
Addio comandante, addio colonnello, sono sicuro che da lassù continuerete a vigilare sulle sorti del nostro pianeta.
Cecco

"DOCTOR WHO"







Chi? Cosa?
Questo è di sicuro il primo commento che può venir fuori da chi non lo conosce se ci si trova in una discussione tra amici a tirarne fuori il nome.
Probabilmente in Italia non è diventato una leggenda, anzi quasi sicuramente l'ultima generazione non sa di che si stia parlando e per quanto riguarda noialtri "vecchietti" (gli adolescenti di fine anni '70 inizio anni '80) se ci è capitato di vederne qualche fugace episodio, che la RAI mandò in onda nel 1980/1981, sicuramente ricorderemo il volto dell'attore che lo impersonava in quella stagione.
L'altro giorno sono andato a ricercarne qualche notizia sulla rete (mi mancavano dal film TV del 1996) ed ho scoperto che il nostro redivivo dottore è vivo e vegeto come non mai.
Certo non ha più il volto di Tom Baker, il dottore "italiano" che ho citato prima, "eppur si muove".
Pensate che dal 23 novembre 1963 (data del primo episodio) fino ad oggi di episodi ne sono stati girati più di 700 (dicasi settecento) e di attori che hanno prestato il loro volto al dottore siamo arrivati al numero 10 (dicasi dieci).
Complimenti alla fantasia degli inglesi!
Una cabina telefonica il cui spazio interno è degno di ospitare un condominio, che viaggia nelle pieghe del tempo e dello spazio ed il cui comandante ha la facoltà di rigenerarsi dopo ogni trapasso (inoltre ha due cuori ... beato lui!).
I cattivi di turno, i Daleks, una generazione di robot che sembrano delle sofisticate (ma micidiali) macchinette del caffè e l'arcinemico The Master, un altro componente della razza aliena del nostro dottore, il cui scopo ultimo è dominare piuttosto che aiutare il prossimo.
Una serie di tematiche classiche, forse un pò scontate e datate per qualche verso (vedi i Daleks) eppure al tempo stesso originali non c'è dubbio.
Comunque da quando l'ho visto la prima volta (e saltiamo indietro di ben 28 anni e qualche spicciolo) preferisco le cabine pubbliche che abbiamo in Italia, perlomeno sono aperte e non riservano "strane" sorprese.
Lunga vita Dottor Who ... ed altri 700 di questi episodi.


Cecco

"LA MACCHINA DEL TEMPO: TIME MACHINE"














Il sogno nel cassetto di ognuno di noi.
Uno di quei sogni che, chi più chi meno, in tanti negano di aver pensato e che poi, tra un momento e l'altro della propria vita, magari in occasioni poco felici, si riporta in auge pensando la classica frase "...se potessi tornare indietro...".
Probabilmente un giorno anche questa sarà una realtà ma per adesso dobbiamo accontentarci di quel che passa il convento.
E quel che passa è un pranzo da Re!
Alzi la mano chi non si è trovato a leggere uno dei tanti romanzi sull'argomento, cominciando da H.G. Wells, che è stato il geniale precursore di questa macchina dei sogni, ed a seguire con i tanti diversi autori che con alterne fortune hanno aggiunto tante altre pagine di storia.
Un tributo lo dobbiamo anche al cinema che da questi racconti ha saputo trasporre in immagini tante pellicole, alcune delle quali seppur datate e prive del supporto della tecnica digitale, molto ben riuscite.
E poi? Non possiamo chiudere così, non senza prima parlare del paradosso che è stato associato a questa specie di amante segreta nei pensieri di ognuno: le conseguenze al ritorno al passato.
Embeh, che volevamo? Il piatto bell'è pronto, stracolmo e senza il rischio di fare indigestione.
Tornare indietro nel tempo indiscriminatamente e modificare il proprio passato, in maniera consapevole o meno, potrebbe farci trovare al nostro ritorno al presente un mondo che non è più il nostro.
Avete presente la trilogia di Ritorno al Futuro?
Ecco ... e allora, cosa ne pensate?
Forse quel che penso anch'io ... che è meglio se il passato resta dov'è e facciamo tesoro delle nostre esperienze di tutti i giorni.


Cecco Martino

"MORTI VIVENTI = ZOMBIE"



















Eh, sì ... avete letto giusto ... zombie o morti viventi, qual dir si voglia, proprio loro!
No, no, non fate quel sorrisino come a voler minimizzare il significato del vocabolo.
Alzi la mano chi, almeno per una volta, nel guardare qualche spezzo di pellicola dove uno di questi esseri sbuca all'improvviso dal buio, da un sottoscala, dal folto della foresta, insomma da dove vi pare, per cibarsi del povero malcapitato di turno, sia trasalito leggermente alla scena.
Ed alzi la mano chi abbia pensato, anche solo per un momento di fare il tifo per queste figure macilente e micidiali allo stesso tempo.
Certo fatta eccezione per la brutta fine che riservano a chi dei viventi se la meriti per davvero, abbiamo sempre fatto il tifo per quel che resta della cara vecchia umanità.
Il loro indiscusso padre cimnematografico, il regista George Romero, non avrebbe potuto trasmettere nei nostri pensieri un personaggio migliore.
E' fuori di dubbio che le pellicole proprie del regista (tralasciando le innumerevoli altre che hanno proseguito il filone) hanno seguito una loro evoluzione nel tempo.
Fino ad ora di films ne contiamo cinque, l'ultimo ad oggi in Italia non è ancora distribuito.
Personalmente spero sempre nel lieto fine, ma il buon Romero sta facendo il possibile perchè diventi sempre più difficile.
Mi sarei aspettato un barlume di speranza per quel che resta dell'umanità, una cura che eliminasse il morbo degli zombie ed invece nella precedente pellicola si è visto solo un sequel con dei sopravvisuti ancora più abbruttiti.
L'ultimo film che dovrebbe girare in Italia col titolo "Il diario dei morti viventi", o giù di lì, del quale ho visto i trailers d'oltreoceano è una variante ma ancora non offre la cura.
Chi sono io per dirlo ... però ... però, caro Romero, trova una remota possibilità di salvarla questa umanità, trova una cura che fermi il contagio e doni una nuova speranza al genere umano che seppure con le sue bruttezze, seppure con i suoi sbagli, seppure con le sue atrocità, è sempre degno di calpestare la nuda terra senza cercare altre persone da mangiarsi a colazione, pranzo o cena.
Tutto è nelle tue mani!

Cecco Martino

"URANIA COLLEZIONE: MORTE DELL'ERBA"









La fine di un qualcosa di indispensabile.
Ma ci abbiamo mai pensato?
E se un giorno per davvero l'erba scomparisse da campagne e colline e da qualunque altro posto.
A pensarci bene le conseguenze che ne deriverrebbero sarebbero per davvero catastrofiche: gli animali d'allevamento (quelli di cui ci ricordiamo solo quando arrivano già belli e cotti sulle nostre tavole) morirebbero di fame, i cereali, parenti stretti della "verde chioma" dei prati, a seguire la stessa fine ed all'umanità che resterebbe? Patate e tuberi vari.
Bel dilemma e di certo se non ci avesse pensato John Christofer, pseudonimo di Samuel Youd, non avremmo letto e tantomeno riflettuto su questa eventualità.
Personalmente sono stato colpito non poco dal romanzo che ho letto sulla rivista Urania Collezione e mi sono ripromesso (se mai mi riuscirà) di ritrovare anche il film del 1970 (Death of grass) che da noi è stato titolato come "2000: la fine del mondo".
L'autore di questo bellissimo romanzo (se avete un fine settimana senza far niente allora avete trovato il tempo che vi occorre per leggervelo tutto d'un fiato) non ha mancato di inserire, tra le varie conseguenze a questa ipotetica catastrofe, il deterioramento dei rapporti tra le persone, delle leggi fino alla drammatica conclusione tra i due fratelli, figure cardine della storia.
Ebbene sì, il romanzo mi è piaciuto ma mi ha lasciato l'amaro in bocca; ma non perchè sia stato brutto il finale, piuttosto perchè, se accadesse uno sconvolgimento del genere, quanto letto accadrebbe per davvero.
Pensiamoci un pò su......

Cecco
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L'intervista semiseria

"A proposito di Maximilian ... dialogo intervistato ai due autori ... raccontato da uno dei due"
Cecco (Francesco Martino) - Correva l'anno ....
Peppe (Giuseppe Cristiano) - Che fai parli al passato?
C - No, era per creare l'enfasi.
P - Meglio di no, guarda, noi scrittori del genere fantastico passiamo già per mezzi paranoici, prova un'altro inizio.
C - Vabbeh .... allora ..... una sera di dicembre dello scorso anno ....
P - Ecco, vedi! Così va già bene.
C - Oh che bello ... allora ... dov'ero rimasto ... ah, sì, dicembre dello scorso anno ....
P - L'hai già detto questo ...
C - Lo so ma se non finisco qua andiamo avanti fino alla notte dei tempi.
P - Sono d'accordo con te, vai pure.
C - Avanti fino alla notte dei tempi?
P - Beh, se vuoi, ma posso farti compagnia fino ad un certo tratto ... poi avrei alcune cose da fare.
C - Che fai sfotti? E meno male che l'intervista è dal mio punto di vista.
P - Mmmhhh.....
C - Che c'è, non ti senti bene?
P - No .... fame!
C - Ma se abbiamo mangiato poco fa!
P - Appunto ... ecco perchè ho ancora fame, il ricordo è troppo vicino.
C - Ah .... allora sarò breve, ok?
P - Va bene, vai pure non preoccuparti.
C - E andiamo allora .... dunque l'idea era una delle tante non realizzate che avevi nel cassetto, me la mandasti tra una mail e l'altra ed io te la rimandai con qualche variante che mi era venuta sul momento.
P - Sì, esatto.
C - Poi tu il giorno dopo mi telefonasti dicendomi se me la sentivo di proseguire il progetto a quattro mani, ricordi?
P - Sì, sì, mi ricordo.
C - A gennaio feci il mio primo volo aereo Roma-Stoccolma e ti raggiunsi ed in due giorni buttammo giù il soggetto del primo episodio e le idee di base per i successivi ... e si cominciò da subito a scrivere.
P - Era buona la pasta al tonno che ci preparammo.
C - Ma pensi solo a mangiare ... comunque hai ragione proprio buona, e ci mettemmo anche una scatola di pelati ... anzi no era polpa di pomodoro se non ricordo male.
P - Sì era proprio quella, alla prima occasione dobbiamo rifarla.
C - Eh sì, quando si parla di mangiare mi trovi sempre favorevole.
P - (nessun commento e mano destra a massaggiare lo stomaco).
C - (nessun commento e mano sinistra a massaggiare lo stomaco).
P - Hai già finito?
C - Eh? ... No, no, chiudo subito che è venuta fame anche a me.
P - Ok.
C - Allora per farla breve il primo l'abbiamo già scritto ed il secondo è sulla buona strada, ed intanto si è aggiunta qualche altra idea, previsioni?
P - Mah l'estate è ormai finita quindi non è che ci si deve aspettare chissacchè dal tempo.
C - Che fai sfotti un'altra volta.
P - Ma se mi hai chiesto tu le previsioni?
C - Ecco ... appunto ... sarà la fame ... vabbeh, allora penso che posso chiudere per tutti e due dicendo che la cosa più bella è credere sempre in quel che si fa e se questo viene da comuni passioni è difficile che venga male.
P - Beh, hai detto tutto bene, allora potevi farla da solo l'intervista.
C - E perchè? Secondo te che ho fatto? Vabbeh, dai andiamo a mangiare che mi è venuta nuovamente fame.
P - Ok, ma mi sa che la polpa di pomodoro è finita.
C - Mmmhhh ... c'è l'hai la passata?
P - Sì quella quanta ne vuoi.
C - Allora stiamo a posto ... vai col tango e buon appetito a tutti!