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Wanted - "The Public Enemy" - Ricercato "Nemico pubblico"

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CRU Oiram - Natale Figura

Io sono Oiram
Sono Oiram, Condomino Rappresentante Ufficiale (CRU) di Rodion, capitale del IV settore Galattico. La mia Nave ha avuto una grave avaria e sono fermo in questo piccolo sperduto spazioporto mentre dovrei raggiungere Stellaris dove mi aspetta Serèl la mia fidanzata. Qui, dove sono adesso, tutti parlano della fine ingloriosa della Nave Iliade, catturata da un poliziotto spaziale mentre il suo equipaggio si è autodistrutto e del fatto che troppe navi pirata in questa parte dello spazio stanno rallentando i viaggi con Navi commerciali disarmate. Corre voce, però, che c’è in orbita una nuova grande Nave che potrebbe fare al caso mio. Potrei tentare di entrare mentalicamente in contatto col suo Computer di bordo per segnalare la mia presenza al Capitano. Lo posso fare solo con i computer di ultima generazione, soprattutto quelli superpotenti che posseggono propria personalità. Chissà, forse il Capitano mi consentirà di salire a bordo per permettermi di raggiungere almeno un pianeta provvisto di terminale Isotransfer. Io, Oiram, posso trasmettere il mio pensiero nello spazio fino ad un parsec di distanza e posso anche colloquiare con bi-cervelli del tipo Ghoulz uguali al mio anche a distanze maggiori di otto-dieci volte, quando vengo assistito dalle potenzialità cripto-brain che acuni Computer attuali posseggono. Però non sono in grado ‘leggere materialmente’ i pensieri di menti non certificate ma soltanto ‘catturare’ i loro impulsi sensoriali.
Bene, questa Nave è più vicina di quanto pensassi. Cerco di mettermi in contatto direzionale con il suo Computer centrale così mi presenterò al Comandante per spiegargli le mie difficoltà e chiedere se mi autorizza a salire a bordo e che cosa dovrò fare poi per compensare il passaggio che mi occorre: lavorare con le mie capacità cerebrali o pagare? I Galatto Crediti Garantiti (GCG) non mi mancano ma se è lo stesso le mie capacità psicosensoriali saranno a disposizione della Nave.
“Computer, mi senti?” “.......” “Computer, sono Oiram, CRU di Rodion, mi senti?” “Sì, ti sento, ti sentivo anche prima ma non ti eri presentato... qui Hal della Nave Delos WMI 1”. “Computer Hal, mettimi in contatto con il Capitano della nave. Ho una richiesta per lui”. “Per favore, si dice... Non trovo il tuo nominativo nei miei microcircuiti ma riferisco e se il Capitano vorrà ricevere la tua comunicazione richiamerò. Per ora aspetta”. Caspita, un Computer ‘volitivo’.
Un’ora è trascorsa e volevo ritentare il collegamento quando mi giunge mentalmente: “Oiram, vecchio mio, che cosa ci fai qui così lontano dalle tue zone? Sono Stronzo, il Maggiore Stronzo, ricordi? All’epoca ero il tuo amico il Tenente Stronzo. Rammenti quella bisboccia galattica che abbiamo fatto insieme quando hai lasciato il Seminario di San Piovanante per darti alla politica?...” “Caspita, Stronzo, ma certo che me lo ricordo ancora, vecchio satiro, e se lo ricorderanno certamente anche le due ragazze terrestri che avevi circuito... Quanto tempo... Dove sei? Da dove chiami?” gli mentalizzai affettuosamente di risposta. “Sono qui sulla Nave Delos WMI 1 e, appena Hal ha parlato di te al Comandante, gli ho riferito chi sei. Sebbene siamo in una situazione di pericolo per via di una Nave pirata, ha acconsentito a farti salire a bordo, col vincolo di rimanere nella zona che ti sarà assegnata finché non ti avrà parlato personalmente. D’accordo? Adesso resta fermo per due minuti così che Hal possa tracciarti. Un raggio traente ti porterà a bordo. Per ora non potrò venire a rilevarti ma tu attendi fiducioso. A dopo amico Oiram”.
Sono giunto a bordo, in questo cubicolo spoglio. Mi incuriosisce la struttura di questa Nave, che mi ricorda vagamente quella dell’Incrociatore Spaziale Durnesit del mio pro-avo Jorgwen il Ghoulz, dal quale ho ereditato parte delle mie capacità. Sono passati venti minuti e mi sono stufato di attendere in piedi. Senza urtare la suscettibilità di nessuno né incorrere in eventuali sanzioni, decido di dare un’occhiata intorno. In fondo non sono né un terrorista né un pirata e poi qui mi conosce bene Stronzo, il Maggiore... Mi muovo e vado in giro con cautela dovuta alla mia ignoranza dei luoghi che attraverso e sto cercando di orientarmi in tutti questi corridoi e cunicoli e scale mobili che si presentano all’improvviso. Cartelli indicatori non ce ne sono ma vedo sopra i varchi delle blindoporte numeri identificativi che segnalano qualcosa all’interno... Devo chiedere lumi, prima di avventurarmi a entrare in posti che non mi sono ancora permessi: in fondo sono appena arrivato. Ma come raggiungere la Sala Comando? Ho proprio ora incontrato una ragazza (belloccia, il tipo che piace a Stronzo) che mi ha sorpassato in fretta, lasciandosi appresso una scia di buon profumo di cucina che mi solletica le narici e agita lo stomaco. Va in fretta, quasi che abbia una meta precisa da raggiungere per fare chissà che cosa. Mi è sembrata molto nervosa e imbronciata. Ora le corro dietro e le chiedo come fare per arrivare dal Capitano. “Ehi... ferma... voglio soltanto farti qualche domanda”. Non mi azzardo certo a infastidirla... anche perché potrebbe capitarmi quello che è successo a quel bellimbusto CRU di Giapeto, il pianeta bicolore, che è stato inseguito dalla mia ineffabile fidanzata con la scimitarra d’oro di suo zio, quando l’ha scoperto con le braghe calate ansimante sopra una sua cugina ‘molto’ disponibile. “Verme di Struk” lo insultava Serèl inseguendolo forsennata!
“Fermati... – grido io alla ragazza col profumo di cucina – Voglio solo che tu mi dica come raggiungere la Sala Comando di questa enorme astronave...”. Ma guarda, non mi risponde neppure e si allontana correndo in un corridoio laterale. Forse le hanno fatto impressione le mie due cornine rosse ritorte? (sono il retaggio della mia discendenza Ghoulz). Eppure sul mio pianeta piacciono tanto alle ragazze. Non mi era mai successo prima. Proverò a mandare un segnale mentale di chiamata generale... qualcuno ci sarà più disponibile di lei alla ricezione. Mmmm... nessuna risposta mentalica... “Computer Hal – dico ad alta voce – mi sono perso. Dammi indicazioni, PER FAVORE, su come raggiungere la Sala Comando”. “Va bene, prego... ti guiderò per ora alla sala di attesa, dove sarai raggiunto da qualcuno dell’equipaggio”. “Ok – dico – scusami”. Mai visto computer così permalosi. Il mio supercomputer galattico Blue-Gene-14/P è più ossequioso. Seguo le indicazioni di Hal. Ho raggiunto la sala e sto seduto in attesa. Ho a disposizione videolibri e videogames... e aspetto.

CRU Oiram

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Da: "Racconti 2009-2011" di Natale Figura
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L'intervista semiseria

"A proposito di Maximilian ... dialogo intervistato ai due autori ... raccontato da uno dei due"
Cecco (Francesco Martino) - Correva l'anno ....
Peppe (Giuseppe Cristiano) - Che fai parli al passato?
C - No, era per creare l'enfasi.
P - Meglio di no, guarda, noi scrittori del genere fantastico passiamo già per mezzi paranoici, prova un'altro inizio.
C - Vabbeh .... allora ..... una sera di dicembre dello scorso anno ....
P - Ecco, vedi! Così va già bene.
C - Oh che bello ... allora ... dov'ero rimasto ... ah, sì, dicembre dello scorso anno ....
P - L'hai già detto questo ...
C - Lo so ma se non finisco qua andiamo avanti fino alla notte dei tempi.
P - Sono d'accordo con te, vai pure.
C - Avanti fino alla notte dei tempi?
P - Beh, se vuoi, ma posso farti compagnia fino ad un certo tratto ... poi avrei alcune cose da fare.
C - Che fai sfotti? E meno male che l'intervista è dal mio punto di vista.
P - Mmmhhh.....
C - Che c'è, non ti senti bene?
P - No .... fame!
C - Ma se abbiamo mangiato poco fa!
P - Appunto ... ecco perchè ho ancora fame, il ricordo è troppo vicino.
C - Ah .... allora sarò breve, ok?
P - Va bene, vai pure non preoccuparti.
C - E andiamo allora .... dunque l'idea era una delle tante non realizzate che avevi nel cassetto, me la mandasti tra una mail e l'altra ed io te la rimandai con qualche variante che mi era venuta sul momento.
P - Sì, esatto.
C - Poi tu il giorno dopo mi telefonasti dicendomi se me la sentivo di proseguire il progetto a quattro mani, ricordi?
P - Sì, sì, mi ricordo.
C - A gennaio feci il mio primo volo aereo Roma-Stoccolma e ti raggiunsi ed in due giorni buttammo giù il soggetto del primo episodio e le idee di base per i successivi ... e si cominciò da subito a scrivere.
P - Era buona la pasta al tonno che ci preparammo.
C - Ma pensi solo a mangiare ... comunque hai ragione proprio buona, e ci mettemmo anche una scatola di pelati ... anzi no era polpa di pomodoro se non ricordo male.
P - Sì era proprio quella, alla prima occasione dobbiamo rifarla.
C - Eh sì, quando si parla di mangiare mi trovi sempre favorevole.
P - (nessun commento e mano destra a massaggiare lo stomaco).
C - (nessun commento e mano sinistra a massaggiare lo stomaco).
P - Hai già finito?
C - Eh? ... No, no, chiudo subito che è venuta fame anche a me.
P - Ok.
C - Allora per farla breve il primo l'abbiamo già scritto ed il secondo è sulla buona strada, ed intanto si è aggiunta qualche altra idea, previsioni?
P - Mah l'estate è ormai finita quindi non è che ci si deve aspettare chissacchè dal tempo.
C - Che fai sfotti un'altra volta.
P - Ma se mi hai chiesto tu le previsioni?
C - Ecco ... appunto ... sarà la fame ... vabbeh, allora penso che posso chiudere per tutti e due dicendo che la cosa più bella è credere sempre in quel che si fa e se questo viene da comuni passioni è difficile che venga male.
P - Beh, hai detto tutto bene, allora potevi farla da solo l'intervista.
C - E perchè? Secondo te che ho fatto? Vabbeh, dai andiamo a mangiare che mi è venuta nuovamente fame.
P - Ok, ma mi sa che la polpa di pomodoro è finita.
C - Mmmhhh ... c'è l'hai la passata?
P - Sì quella quanta ne vuoi.
C - Allora stiamo a posto ... vai col tango e buon appetito a tutti!